Monitoraggio pressione arteriosa
MONITORAGGIO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA 24h
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TEST DA SFORZO

Mettere il cuore sotto sforzo (con attività fisica o mediante l’assunzione di farmaci che aumentano la frequenza cardiaca) può essere utile nel riscontro di coronaropatia. Nella coronaropatia, il flusso ematico nelle arterie coronarie (che portano sangue al muscolo cardiaco) è parzialmente o totalmente ostruito. Se le arterie coronarie sono solo parzialmente ostruite, il cuore può ricevere un’irrorazione sanguigna adeguata, in condizioni di riposo ma non sotto sforzo. Pertanto, la valutazione del cuore sotto sforzo può contribuire all’identificazione di coronaropatia.

Poiché il test da sforzo nello specifico monitorizza il funzionamento del cuore in quelle condizioni, tale test aiuta il medico a distinguere i problemi legati alle cardiopatie da quelli connessi ad altre patologie che limitano l’attività fisica, come patologie polmonari, anemia e scarse condizioni generali di benessere.

Durante il test da sforzo, si mette sotto sforzo il cuore con attività fisica o un farmaco, in genere per aumentare la frequenza cardiaca, e il paziente viene monitorato per rilevare l’eventuale presenza di segni di inadeguato afflusso di sangue al cuore. Inoltre, si valutano eventuali sintomi che indichino un inadeguato afflusso di sangue al cuore, come ipotensione arteriosa, respiro affannoso e dolore toracico.

In genere, nell’ambito del test da sforzo, l’elettrocardiogramma (ECG) serve a valutare un ridotto flusso ematico alle arterie coronarie. A volte, nell’ambito di questa prova si eseguono esami più accurati ed estesi, come un ecocardiogramma e una scintigrafia.

Non esistono test infallibili. A volte questi esami evidenziano anomalie in soggetti non affetti da coronaropatia (risultato falso-positivo). A volte questi esami non evidenziano anomalie in soggetti affetti dalla malattia (risultato falso-negativo). Nei soggetti asintomatici, soprattutto nei più giovani, nonostante un risultato alterato, la probabilità di avere una coronaropatia è bassa. Tuttavia, di solito in questi casi è più verosimile che un risultato positivo sia falso piuttosto che vero. Questi falsi-positivi possono causare notevoli preoccupazioni nonché elevate spese mediche. Per queste ragioni, la maggior parte degli esperti scoraggiano il test da sforzo (per finalità di screening prima di cominciare l’attività fisica o in sede di valutazione per l’assicurazione sulla vita) in soggetti asintomatici.

Esecuzione del test da sforzo

Per sottoporre il cuore a sforzo con l’attività fisica utilizziamo un cicloergometro , eseguendo una prova di tipo scalare. Ovvero partendo da un carico basale di 25 W ogni 2 minuti si incrementa di 25 W sino ad esaurimento muscolare o raggiungimento della frequenza teorica massima prevista o per la comparsa di criteri di arresto. L’ecg viene monitorato continuamente e la pressione arteriosa viene misurata a intervalli regolari. Solitamente viene riciesto al soggetto di proseguire fino a raggiungere una frequenza cardiaca superiore al 90 % di quella prevista per età e sesso. Se i sintomi, come il respiro affannoso o il dolore toracico , compaiono durante il test o se compaiono significative anomalie dell’ecg o della pressione arteriosa , l’esame viene interrotto.

L’esame generalmente richiede circa  un ‘ora  tra preparazione iniziale,  tempo di esecuzione dello sforzo,  preparazione finale e refertazione.
Bisogna arrivare al test lontani da un pasto leggero, in abbigliamento comodo e per gli uomini con il torace rasato.

Il test da sforzo da attività fisica comporta un rischio minimo. La probabilità che induca un attacco cardiaco o abbia esiti fatali è pari a 1 su 5.000. La struttura è dotata di carrello per le emergenze e defibrillatore semiautomatico ed il personale medico è certificato AHA di per la rianimazione cardio-polmonare. Prima dell’esame il medico verificherà la eventuale presenza di controindicazioni all’esame ( angina instabile, infarto recente, pericardite, stenosi aortica , ipertensione arteriosa non controllata) e dovrà essere informato sulla presenza di malesseri o stati febbrili in atto.

Il Test da sforzo in Medicina dello Sport

L’esame viene regolarmente e necessariamente eseguito per l’idoneità agonistica in atleti con età superiore a 35-40 anni. Ed è un’esame di secondo livello che viene regolarmente richiesto alla comparsa di aritmie o alla presenza di modificazione elettrocardiografiche sospette dopo step test , anche in atleti di età inferiore ai 35-40 anni.

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